Chi mi conosce sa che non ho proprio il fisico e la vita della sportiva, ma amo la montagna, la natura, l’agricoltura etc… e il Sud Tirolo offre delle piste ciclabili favolose che passano tra i meleti, nei paesini con castelli, laghi, boschi… un sogno insomma.
Ma come premesso, sono una polpetta dotata di gambe, senza forma fisica e senza attrezzatura, ma non è questo che mi ferma. Di sicuro non potrò cimentarmi in scalate o enormi salite, ma decido di cimentarmi in questa “impresa” con mio marito: non sono morta, il giorno dopo camminavo ancora, ergo possiamo dedurre che questa ciclabile sia per tutti, polpette e non!
Alcuni dati tecnici di questa ciclabile:
Partenza: Passo Resia (1504 m s.l.m.)
Arrivo: Merano (330 m s.l.m.)
Lunghezza del percorso: 86 km, pressoché tutti su ciclabile asfaltata ad eccezione di un breve tratto a Ischia di Prato allo Stelvio
Dislivello: 1200 m in discesa, 120 m di salita (se possono fa!)
Allora, da brava polpetta non ho l’attrezzatura idonea ma il Sud Tirolo, come avrò detto ovunque ormai, è organizzatissimo: sparpagliati per le valli vi sono vari punti per noleggiare le bici, con la possibilità di scegliere anche tra le basi (che sono comunque mountain bike) e della roba più professionale, nonché per noleggiare, caschi, carrelli e accessori vari.
Le bici poi possono essere restituite in punti diversi da quelli in cui si sono noleggiate, quindi la nostra idea iniziale era quella di noleggiare la bici a Passo Resia e arrivare fin dove ce la facevamo, consegnando la bici dove eravamo arrivati e tornando a Merano in treno. Se poi riuscivamo ad arrivare a Merano, meglio ancora…
La pagina ufficiale della pista ciclabile!
Siamo partiti la mattina presto dalla Stazione di Merano per raggiungere il Passo Resia: il trenino del sud-tirolo vi porta fino a Malles, da lì basta prendere il bus davanti alla stazione che arriva fino a Passo Resia.
Arrivati a Passo Resia abbiamo noleggiato le bici e i caschi (ci sono diverse discese lungo il percorso) e siamo partiti!
Il percorso parte subito bene costeggiando il lago di Resia e il famoso campanile sommerso. Si incomincia poi a scendere verso valle passando anche dentro i boschi di abete che ci accompagnano fino ad arrivare ai meleti della Val Venosta.
I paesi che abbiamo incrociato lungo il percorso sono graziosissimi, con la tipica architettura di montagna, galline sparse ovunque e vacche dolcissime.
Degno di nota è Glorenza, a circa 15 km dalla partenza, una cittadina attraversata dall’Adige che presenta delle mura visitabili e un centro storico grazioso.

La pedalata continua tra mele, paesini, pascoli e castelli.
Il punto più duro per noi è stata la strada sterrata a Ischia di Prato allo Stelvio, dove non c’erano discese, non c’era molta ombra (la vegetazione è bassa) e la strada sterrata rende più difficile il percorso.
Passato questo passaggio si ricomincia a scendere verso Merano, e la strada torna ad essere asfaltata, assai panoramica e divertente.
Si susseguono da qui diversi paesi: Lengles, Oris, Lasa, Silandro, Laces, Naturno e Lagungo, per poi fare l’ultima super discesa ed arrivare a Merano: lungo la strada troviamo altri pazzi come noi e dei simpatici carretti self service con frutta e succhi dove rifocillarci.


Carina prima di Lagundo la cascata artificiale di Tel, dove ci siamo fermati a prendere della frutta.
Avrete capito che ridendo e pedalando alla fine siamo arrivati fino a Merano, e non sono morta!
Fondamentale per evitare di rimanere paralizzati il giorno dopo per noi è stato chiuderci nelle terme di Merano dopo questa impresa: la vasca con il radon interviene proprio sui muscoli affaticati e per noi è stata un toccasana! Io il giorno dopo ho avuto assai pochi problemi.
Se vi andrà di cimentarvi in questa pista, tenete conto che i punti di noleggio/consegna bici chiudono alle 18:00, quindi per percorrere tutta la pista dovete partire piuttosto presto la mattina se volete evitare di fare le volate!
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