- Non riuscire a dormire in aereo + jet lag
La prima è più che altro un mio problema personale ma proprio non riesco a dormire in aereo. Ne ho provate di tutte, dal tranquillante, alla melatonina, al sonnifero per elefanti: niente, nada, non dormo.
Il risultato è che se già il jet lag a prescindere ti devasta, senza aver dormito per niente durante il viaggio sei ancora più rincoglionito e rischi di arrivare a destinazione e accasciarti in un angolo.
Una cosa simile mi è successa di ritorno dalla Thaialandia dove mi sono addormentata per terra all’aeroporto di Dubai.

- Esser trattata come un portafoglio con le gambe e le fregature lanciate ai turisti
Fortunatamente non capita sempre, ma vi sono zone turisticamente famose dove sei completamente sommerso da gente che vuol venderti questo, vuol farti vedere quello, vuol farti assaggiare quell’altro. Capisco che è il loro lavoro ma sono arrivata ad un punto che evito intenzionalmente questo tipo di bancarelle o in toto la zona, per andare a cercare zone più tranquille o bancarelle più disinteressate.
Per quanto riguarda le fregature, vi giuro, ancora mi vien da piangere per il mega pacco che mi stavano tirando a Bangkok! Fortuna che mio marito si era informato e sapeva della “fregatura del tempio chiuso”. La cosa assurda? I tipi che tendono a fregarti sono sostenuti dagli abitanti!
Vi racconto meglio cosa mi è successo..
Stavamo andando a piedi verso il Gran Palazzo Reale di Bangkok quando mi ferma un tipo per strada per chiedermi se avevo bisogno di una mano. Gli spiego dove stavamo andando chiedendogli se la strada è quella corretta e lui inizia a dirmi che il Gran Palazzo era chiuso perché era festivo, che sarei dovuta andare il girono dopo ma che aveva da suggerirmi un altro posto da vedere. Mi avrebbe chiamato addirittura un suo amico con il tuk tuk per portarmi a vedere un grande Buddha che stava ovviamente dalla parte opposta. In tutto questo mi scarabocchia la mia mappa per farmi vedere dove andare… chi mi conosce sa già che così facendo ha rischiato la vita…

Mio marito prende e mi trascina via mentre io ancora ero a bocca aperta e con la mappa scarabocchiata, beccando come risposta un vaffa dal tipo (che carino…).
Proseguiamo il tragitto mentre sulla lonely controllo gli orari di apertura del Gran Palazzo, verificando che è aperto sempre, tutti i giorni.
Per strada cerchiamo un punto dove attraversare senza morire (il traffico di Bangkok…) e un signore da casa sua ci suggerisce un passaggio pedonale, dicendoci però che il Gran Palazzo era chiuso…
Facciamo li gnorri, portiamo pazienza e arriviamo al Gran Palazzo Reale dove troviamo tutto aperto….
Purtroppo questo è solo uno degli episodi capitati durante i nostri viaggi…
- Avere un corpo che si adatta più lentamente della mente
Non sono invincibile e i viaggi me lo dimostrano: posso avere l’entusiasmo alle stelle, rifiutarmi categoricamente di dormire, viaggiare con i mezzi più improbabili senza mai perdere minimamente la gioia di fare quel che sto facendo ma… il corpo poi presenta sempre il conto.
Ed è così che mi ritrovo piena di brufoli a Bangkok, o con il mal di pancia a Kyoto, o con dolori addominali a Monaco (l’intolleranza al lattosio in nord europa si fa sentire) e con il bagaglio stanchezza più grande dello zaino che porto in spalla. Con il tempo ho imparato che nel mio itinerario devo inserire delle pause, che se tanto avrei voglia di non fermarmi mai devo aver rispetto per me stessa e curarmi un po’, altrimenti rischio di non vedere niente, anche se ne farei volentieri a meno.
Nota positiva: durante le pause posso scrivere il mio quaderno ^.^
- La maleducazione
Sotto questa voce si possono elencare vari comportamenti od esempi ma si riconducono tutti alla stessa questione: non rispettare gli altri al fine di ottenere qualcosa (se si ottiene poi…) per se stessi.
E allora vedi gente che non rispetta le file, che ti passa sopra per avere il posto migliore, che se ne frega in autobus se c’è una persona anziana in piedi o se te dietro sei stipato perché hai sdraiato completamente il sedile.
Vogliamo parlare della signora che dentro il capsule hotel a Tokyo, nonostante ci fosse un’apposita stanza per sistemare le valige, si è messa a muovere tutti i sacchettini di plastica che aveva (e ne aveva molti) proprio nella stanza dove dormivamo tutti?
La gente che ti passa avanti quando sali in aereo? Qualcuno glielo ha detto che i posti sono assegnati?
La gente che urla nei posti sacri? La parola “sacri” vi rammenta qualcosa?
Potrei andare avanti all’infinito..
- Non rispettare le persone e gli animali dei posti che visitiamo
E’ un argomento che potrebbe rientrare nella maleducazione ma su cui spendo volentieri due parole: non a caso l’ho lasciato per ultimo in modo da ppotermi permettere dilungaggini.
Soprattutto nei Paesi più volti al turismo si vede come questo comportamente ha modificato gli usi e i costumi del luogo, portando anche a comportamento di sfruttamento di popolazioni, classi sociali ed animali.
Credo di aver visto il culmine di questo a Chiang Mai, in Thailandia: vieni a fare un giro sugli elefanti, vai a vedere le donne giraffa, vieni a vedere lo spettacolo di scimmie, vai a coccolare le tigri, vieni a giocare con i serpenti … un continuo martellamento di posti che organizzavano, ben pagati, giornate “a contatto” con la natura o con le tradizioni locali.
Viaggiare vuol dire aver consapevolezza e rispetto dei posti che si sta attraversando: sapere che gli elefanti che vai cavalcando per la foto da far vedere a nonna sono addestrati per farlo, che le donne giraffa sono costrette ormai ad essere un fenomeno da baraccone, che le tigri che si fanno coccolare magari son state drogate (non è proprio un loro comportamento spontaneo), etc…, potrebbero (il condizionale è d’obbligo) indurre il turista a rifiutarsi di entrare a far parte di questo baraccone, di dire no di fronte a questa forma di schiavitù, liberando così luoghi ormai deformati dal turismo.
Capitolo a parte meriterebbe il turismo sessuale che ha mercificato molte persone dei paesi in via di sviluppo, spesso minorenni…
Non mi dilungo oltre, chiedo solo a chi legge questo articolo di viaggiare consapevolmente e responsabilmente: ad ogni azione ne consegue un’altra e con il nostro comportamento possiamo evitare certe cose.
A proposito di sfruttamento degli animali per sollazzare i turisti, leggete qua!
Questi sono i 5 punti salienti delle cose negative che incontro viaggiando: non ne ho voluti far di più per non essere o passare per persona troppo negativa che non sono assolutamente, anche perché io amo veramente viaggiare! Amo un po’ meno chi sfrutta questa passione che accomuna molte persone….
Mossa da curiosità dopo aver scritto questo articolo ho chiesto ai miei colleghi viaggiatori su vari gruppi facebook dove bazzico cosa “odiano” del viaggiare, e hanno risposto in tantissimi!
Inizialmente volevo riscriverli tutti ma son talmente tante le risposte che, oggettivamente, è complicato farlo.
Cercherò di riassumere quanto è emerso, tra l’altro molto interessante, riassumendo i concetti,
Per prima cosa, i gruppi dove ho posto questo quesito sono:
Spenderò tutti i miei soldi in viaggi
Viaggiare con il cuore
Reporter di viaggi
Tra i vari commenti molti lamentano disagi negli spostamenti, sia in aeroporto durante il check in, dove a momenti vieni denudato, sia durante il viaggio per la maleducazione altrui, la scomodità del volo, gli scali stancanti e la durata del viaggio, sperando di non incappare in ritardi, valige perse, inconvenienti vari.
Molti, giustamente, odiano il viaggio di ritorno…. (aggiungete un grande sospiro)
Mi ha invece fatto molto sorridere che in molti, come me, non sopportano l’italiano all’estero: siamo tra i primi ad essere casinari, maleducati, inopportuni, lamentosi. Sempre alla ricerca del posto in prima fila, del ristorante italiano che poi però ci fa schifo perché mamma la carbonara la fa meglio. Con il nostro comportamento abbiamo costretto molti paesi esteri a propinarci gli spaghetti alla bolognese che, fatevelo dire da una che a Bologna ci abita, non si possono sentire. Ma che piatto è???
La maleducazione degli altri è un concetto che in varie forme è emerso nei commenti, alla gente che urla, ai selfisti improbabili che piuttosto ti camminano sopra pur di fare lo scatto più fashion, ai saltatori agonistici di file…
E’ emerso che in molti non concepiscono lo sfruttamento della popolazione locale o degli animali e la cosa mi ha rincuorato: spero che il “viaggiare consapevolmente” diventi una malattia molto diffusa e che io in primis diventi sempre più brava nel farlo (l’ignoranza porta a sbagliare tutti).
In questo ambito mi preme citare che giustamente in molti si lamentano di chi fotografa i locali senza chieder permesso o senza portare rispetto.
E poi… gli applausi all’atterraggio!!! Citata da molti, questa cosa a me lascia ogni volta perplessa. Se proprio deve diventare una tradizione che almeno applaudano anche me quando consegno una pratica!
Diciamo che i problemi principali sono legati allo sfruttamento del turismo e alla maleducazione altrui… poi per il resto, sono convinta di due cose:
la cultura, il rispetto e la consapevolezza cambieranno il mondo
viaggiare è stupendo ed educativo
Per il resto, buon viaggio a tutti!
Ringrazio tantissimo tutti i viaggiatori che mi hanno domato la loro opinione: avevo promesso di ringraziarvi uno ad uno ma, inaspettatamente, avete risposto copiosamente alla mia richiesta! Grazie! Grazie! Grazie!
Se anche voi volete dire la vostra sull’argomento, lasciate un commento qua sotto! Sfogatevi, qua nessuno vi giudica!
Articolo simpatico… bell’idea! Fa riflettere. Comunque anch’io mi annovero nel gruppo che non comprende gli applausi all’atterraggio. 🙂
Vivo sperando che questa abitudine si estingua! 😀
Bello il tuo articolo. Sono d’accordo sulle cose che hai scritto 🙂
Concordo con te, soprattutto nella parte del dormire in aereo. Anche io non riesco mai ad addormentarmi e quando arrivo a destinazione sono più morta che viva, ma non rinuncerò mai a viaggiare!
L’articolo mi è piaciuto tantissimo e concordo con te su tutto! Una cosa che non vedo citata e che mi infastidisce, è quando chiedi aiuto a un locale e magari non sai la lingua e lui non ti aiuta (non dico che deve saper parlare l’italiano ma almeno un minimo di sforzo) .. Tu che ne pensi?
Lo sai che per ora non mi è capitato? Anzi, mi è successo spesso di fermarmi a riflettere su una mappa e di essere stata aiutata da locali che, davanti alla mia palese difficoltà, si offrivano di aiutarmi, anche senza che loro sapessero l’inglese o, figuriamoci, l’italiano. Questo per nei viaggi in Asia, dove sono rinomati per la cortesia.
Per fortuna mi è successo di rado ma sì, in effetti è un’altra cosa antipatica che può succedere.
Io evito gli italiani quando sono all’estero.
Come non condividere certe tue riflessioni!? Direi che siamo abbastanza sulla stessa lunghezza d’onda, soprattutto sulla numero due 😀 Io aggiungerei anche fare la valigia 🙂
Io per la valigia ho ormai rinunciato… tanto mi scordo sempre qualcosa e mi porto cose che invece non uso. All’ultimo viaggio in Thai ho portato uno zaino con poche cose, ed è stata una delle valigie più azzeccate.
Post molto simpatico, per sottolineare il fatto che viaggiare non è sempre rose e fiori (come emerge invece spesso in altri blog)!
L’altra faccia della medaglia!
Ah, interessante questo articolo! Magari un giorno ti copierà l’idea, io me la metto in lista 🙂
Abbiamo in comune svariate cose, quelle che odio di più sono sicuramente la maleducazione (ma quella la odio a prescindere, che sia in viaggio o meno) e disfare la valigia quando torno a casa…infatti rimane spesso 3/4 giorni sul pavimento prima che mi decida a farlo! Ahaha 🙂
Sono d’accordo con te sull’importanza dei viaggi consapevoli e di ridurre al minimo l’impatto che i nostri viaggi hanno su luoghi, persone, animali e culture del Paese che visitiamo. Non sono invece d’accordo sull’odio verso gli italiani all’estero: sono solo stereotipi, un fare di tutta l’erba un fascio che cerco sempre di evitare.
Grazie per tutti questi spunti di riflessione!! Se ti seguirò in quest’idea te ne darò sicuramente credito 🙂
Grazie mille a te! Questo post potrebbe diventare un simpatico tag, tanto tutti abbiamo qualcosa che non ci piace o ci è successo qualcosa di negativo durante un viaggio. E’ il rovescio della medaglia di un’attività che amiamo molto.
Hai ragione su tutto, anche se io non sono mai uscita dall’Europa e posso capire fino ad un certo punto! Avevo sentito parlare degli animali maltrattati per i turisti, alla fine è ciò che succede anche negli zoo. Una vera tristezza. E i maleducati sono la cosa che odio di più in assoluto!
Divertentissimo!
Mi sono ritrovata in molti dei comportamenti che hai identificato!
Il top è l’applauso all’atterraggio! ?
A me quello imbarazza un sacco… riesco pure ad arrossire dalla vergogna, senza nulla togliere all’egregio lavoro del pilota!
Credo che molte cose,purtroppo, sono le stesse che viviamo anche a casa…la maleducazione, gli zoo, o la gente che se ne approfitta…una volta mi hanno letteralmente fregato in Australia non pagandomi per un lavoro… dopo la prima fase distruttiva poi ho pensato che in italia al mio compagno era successo piu volte..quindi una volta in due anni di tempo non era male,ci e servita a stare piu allerta.. quello che odio di piu in realta sono quelli che ti dicono : “beato te che puoi,io ho il lavoro e la casa…” io avevo lavoro e casa… ma l ho fatto perche preferivo questo tipo di vita. Nonostante mi sia ritrovata con 200 dollari nel conto a vivere nel furgone in un parcheggio e lavarmi con le bottglie d acqua finche non sono riuscita a trovare un lavoro… non c e niente di male a preferire una vita stabile,amzi… ma odio quando fanno sembrare che chi viaggia come me sia sempre in vacanza… e’ che ovviamente la maggior parte delle volte uno racconta le cose belle…non I momenti difficili…perche I momenti difficili me li prendo visto che fanno parte del pacchetto che ho scelto…come chi vive stabilmente deve far I conti con ,le bollette, gli orari impossibili ecc… ogni persona e’ libera di scegliere l unica cosa che ci ferma e’ la salute..il resto sono parole! Sono stata prolissa ma e la cosa piu odiosa del viaggiare per me 😉
Grazie mille per aver condiviso la tua opinione e la tua esperienza. Chi viaggia viene sempre visto male. Io vengo canzonata perché “sono sempre in giro” (anche se ora in gravidanza non mi sono mossa), nonostante lo faccia senza chiedere niente a nessuno o senza nuocere a nessuno. Che sia invidia? Non so ma è sicuramente un atteggiamento fastidioso da sopportare e subire.
Esatto! E’ frustrante alle volte,ma sto imparando a far finta di niente e andare per la mia strada! Beh allora goditi la gravidanza 🙂 e dopo avrai un compagno/a di viaggio in piu!!! 🙂 🙂 🙂
Silvia cara, non hai idea di quanto condivida ciò che hai scritto. Si parla tanto di turismo sostenibile e di evitare gli sfruttamenti, e poi siamo i primi a farsi in quattro e acquistare ‘escursioni’ dal retrogusto di “gita allo zoo” che, onestamente, è una vera crudeltà. Eppure siam fatti così, per fortuna non tutti, ma molti sì. Perché fa ‘fashion’, perché è alla moda. Perché semplicemente, siamo fatti così.Mah.
E poi , quanto ti capisco: nemmeno io riesco a dormire in volo, è proprio impossibile. In realtà non mi spiego la cosa ma le tratte intercontinentali sono da sempre un po’ complicate da affrontare, si accumula stanchezza (soprattutto verso oriente dove sei partito tipo a mezzogiorno da Roma, arrivi dopo 12 ore che li sono le 7 di mattina, per un totale di circa 30 ore di veglia, help!!) Ultimamente però con la melatonina la situazione è migliorata – o io sto invecchiando – e riesco a riposare, almeno un pochino. Grazie per questo post 🙂
Oh che articolo simpatico ma anche ottimo spunto per riflettere. Ora me lo potrei tenere anche per me e non essere “odiata” ahahah ma il primo punto non mi riguarda proprio…io a volte mi sono addormentata durante il decollo. Sono un ottima compagna di viaggio ma non durante il volo. Per il resto odio tanto la maleducazione anch’io che mi dispiace però dire che ho trovato solo in Italia…ho viaggiato tanto in Europa e nel mondo sono stata negli USA e in Australia…sono sempre rimasta sbalordita dalla disponibilità, dal rispetto, dall’educazione. Odio gli zoo, i circhi, gli acquaparchi…li odio…nei luoghi che ho visitato se c’erano posti del genere non ci ho davvero messo piede. Ma hai ragione tu, è anche esteso alle popolazioni a volte. Io fino ad ora per fortuna non mi sono mai imbattuta in queste spiacevoli esperienze. E infine odio chi mi rivolge sempre questa domanda, che poi domanda non è…”Ma quando smettete di viaggiare!??” MAI!!! Ma a chi faccio torto?!?! Mah forse alla loro invidia!!! Ma ho imparato negli anni a far entrare da un orecchio e uscire dall’altro 😉 Ciao ciao
invidia suprema! come vorrei anche io addormentarmi a sasso…
concordo in pieno con te. amo viaggiare ma il dormire in aereo è per me una cosa terrificante. non riesco mai a trovare una posizione comoda, troppo caldo o troppo freddo. ho provato anche con la melatonina ma niente…..nei viaggi intercontinentali la mia media è di 3/4 film per ogni volo 🙂
ti batto… sono arrivata a 5 film e tanta disperazione in un volo da 12 ore..
Riflessivo questo post e mi trovi d’accordo su quanto hai scritto.
Ho trovato.pesante la pressione dei beach boys in Kenya,che tentano di venderti qualsiasi cosa. Ti vedono una volta e sanno tutto di te. Gli ultimi giorni evitavo la spiaggia, e questa cosa mi ha dato fastidio.