Himeji è stata la nostra gita fuori porta nei giorni in cui eravamo a Kyoto. Distante giusto un’ora di treno da quest’ultima, Himeji ha la particolarità di essere una tappa che non ruba molto tempo ma rimane assolutamente impressa.
La scelta a suo tempo fu fatta perché il castello che si trova in questa città era appena stato riaperto dopo un lungo restauro. Non avendo voglia di visitare Nara, tappa molto frequentata, abbiamo optato per questa.
Siamo partiti quindi con il treno delle 8:00 da Kyoto, arrivando così alle 9:00 circa già ad Himeji: usciti dalla stazione si scorge già il castello, dato che è fondamentalmente in fondo alla strada.
Noi ci siamo diretti subito là, anche perché sapevo che gli ingressi erano limitati e l’afflusso era già alto: infatti arrivati al castello ci hanno fornito di una sorta di tagliando numerico di arrivo con cui poi andare ad acquistare il biglietto.
Per visitare il castello si può fare un biglietto cumulativo che comprende il limitrofo giardino Kokoen (1040 yen), che vale sinceramente la pena visitare.
Ma passiamo al castello, che è il soggetto principale della nostra visita. E’ uno dei pochi castelli originali del Giappone, restaurato dal 2009 al 2015, patrimonio Unesco dal 1993. Noto come l’Airone Bianco del Giappone per la sua imponenza, eleganza e il bianco puro degli intonaci esterni, già dall’uscita della stazione cattura la nostra attenzione e, via via che ci avviciniamo, ci lascia nel pieno stupore.
La costruzione principale infatti è molto alta, ma è anche circondata da altre strutture da rendere il castello nel complesso monumentale.

E’ difficile riportare a parole l’emozione provata di fronte a quest’opera, ma mai ho visto cosa più elegante, pura e maestosa.
L’esterno del castello riflette la luce da quanto sono bianche le pareti, rese ancor più splendenti dal contrasto con i tetti scuri. La forma dei tetti assomiglia allo spiegamento delle ali, e rimanda sempre all’immagine di questo airone che spicca il volo.
Arriviamo sotto pronti ad entrare e siamo letteralmente abbagliati dalla bellezza di questo posto.
Ci togliamo le scarpe ed entriamo: l’interno del castello è infatti completamente in legno, sia nei pavimenti che nei rivestimenti. La visita interna permette di salire fino all’ultimo piano della struttura, in un susseguirsi di scale strette e finestre che permettono sempre più una vista panoramica su tutto il complesso di cui è formato il castello. Arriviamo fino in cima e siamo estasiati dalla visita: non aspettatevi la ridondanza dei nostri castelli, Himeji è elegante e sobrio, e al suo interno non troverete troni o chincaglierie, ma solo stanze in legno spoglie, di una bellezza però infinita.

Usciamo e visitiamo anche le residenze esterne al castello, che si sviluppano in un solo piano lungo le mura.
La cosa più ardua è riuscire a fare delle foto che comprendano tutto lo sviluppo del castello perché, se la costruzione centrale si sviluppa in altezza, tutta la restante parte va a costituire una serie di mura e strutture che occupano svariata superficie.

Finita la visita ci spostiamo al Giardino Kokoen, a 5 minuti dal castello: è formato da vari tipi di giardini per stile e si rivela una tappa molto rilassante della nostra visita. Noi siamo passati da qui a primavera quindi ci siamo goduti delle belle fioriture ed una vegetazione molto rigogliosa.
Fondamentalmente con la visita al castello e al giardino si conclude la tappa ad Himeji. Noi abbiamo fatto queste due tappe in circa 4 ore, tanto che alle 13:00 eravamo già sul treno per tornare a Kyoto. Se poi uno preferisce dedicare ancor più tempo alla città è libero di farlo ma, se i tempi sono stretti, in una mezza giornata si vede tranquillamente i punti di maggior interesse di Himeji.
Per l’album fotografico completo del Castello di Himeji cliccate qui.
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